LA STORIA – “Non Voglio Morire”, per non dimenticare la tragedia della ThyssenKrupp


Il nuovo libro di Stefano Peiretti, basato sulle testimonianze dei familiari delle vittime, uscirà il 6 dicembre, in occasione del 14° anniversario del rogo.

di Giada Rapa

Il prossimo 6 dicembre verranno ricordati i 14 anni dalla tragedia della ThyssenKrupp di Torino: 14 anni da quella terribile notte in cui un incendio -e i danni che conseguirono all’impianto- si prese la vita di 7 operai, ferendone un ottavo.

Nello stesso giorno da questa terribile ricorrenza uscirà il libro “Non Voglio Morire” -frase pronunciata da una delle vittime della strage poco prima di perire- scritto da Stefano Peiretti. Il giovane autore 33enne, di cui ci siamo occupati già in altri articoli, non è nuovo nell’affrontare tematiche sociali particolarmente rilevanti -suoi, per esempio, i libri “Le Trappole dell’Anima” sulle diverse sfaccettature della violenza di genere e “#CrediInTe” che affronta l’argomento di bullismo e cyberbullismo- e con questa nuova opera vuole onorare la memoria di Rocco Marzo, Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola. Ma anche riportare l’attenzione sul problema, sempre più tristemente attuale, della mancata sicurezza sul lavoro. “Il tema della sicurezza sul lavoro è di stringente attualità e questo libro vuole riaffermarne la centralità, nel contempo facendo memoria di un evento che ha pesantemente segnato la città di Torino e l’Italia tutta” spiega l’autore.

Un’opera la cui prefazione è stata curata da Antonio Boccuzzi -unico sopravvissuto a quella terribile notte- a sottolineare la ferita ancora aperta con cui il capoluogo piemontese continua a convivere, e che prende forma attraverso la memoria e i sentimenti dei familiari delle vittime. “Il libro infatti desidera focalizzare la propria attenzione, e attirare quella altrui, sulla battaglia che i familiari conducono da anni e sul modo in cui continuano a vivere, con l’intento di creare e stimolare una presa di coscienza sempre più forte sulle morti bianche”.


Commenti

commenti