TORINO – Mario Cornelio Levi è stato Presidente dell’ente di prossimità della 8 (San Salvario, Cavoretto e Borgo Po) negli ultimi 10 anni, e in precedenza ne ha passati 5 tra i banchi dell’opposizione, sempre militando nel partito di Italia dei Valori. L’intervista che segue è un piccolo bilancio sul suo ultimo mandato amministrativo.
di Giovanni D’Amelio
Per quanto riguarda i quartieri della ex 8, in questi ultimi 5 anni di mandato quali sono i maggiori risultati ottenuti in favore degli abitanti? Penso che ci siamo tutti adoperati per incrementare la proposta culturale costruendo una rete delle associazioni e incrementato i luoghi di aggregazione del territorio, come la nascita della Casa dell’Ambiente di corso Moncalieri 18 e del polo di via Lombroso 16. Abbiamo sfruttato al meglio i nostri impianti sportivi aprendo, per esempio, la piscina Lido anche alla domenica, e abbiamo aiutato le scuole pubbliche finanziando i loro progetti. Con la creazione del Coordinamento Lavoro si è cercato di dare un aiuto a chi è senza occupazione con progetti specifici di avviamento di giovani e meno giovani. Inoltre abbiamo favorito il recupero di alcuni beni pubblici da destinare alla collettività, come l’ex Circolo Oltrepò di corso Sicilia, e sul fronte della viabilità è stata impostata la pedonalizzazione di via Monferrato. In definitiva tutta la nostra azione, anche senza eventi eclatanti, è stata improntata tenendo ben presenti, nei limiti delle nostre possibilità e competenze, i bisogni della gente.
Quali le criticità dove invece si è riusciti ad incidere poco? La principale è la questione movida, ma anche il non recupero dei portici di via Nizza e dell’abbellimento urbano di largo Saluzzo. Anche se non per colpa nostra, su questi temi si è potuto fare ben poco.
La nuova riforma del Decentramento votata dal Consiglio Comunale, tra le altre cose, ha decretato l’unificazione della Circoscrizione 8 con la 9. Un passo avanti o uno indietro in tema di rappresentanza dei territori? L’ho detto in tutte le sedi opportune: la riforma del Decentramento così come è stata approvata dal Consiglio Comunale diminuisce la possibilità di una gestione partecipata del territorio di un ente che, per sua natura, dovrebbe essere il primo riferimento dei suoi cittadini. Per quanto riguarda l’accorpamento della 8 con la 9 è un’assoluta bestialità alla quale mi sono opposto con tutte le forze che avevo; la 8 da sempre ha collaborato con la 1 in progetti comuni e con la 9 si sono mischiate le mele con le pere. Passi per Nizza Millefonti, ma i quartieri al di là della ferrovia no.
Da ex Presidente, che consiglio darebbe al suo successore Davide Ricca? Al nuovo futuro Presidente faccio i miei migliori auguri e gli consiglio di tenere attivo lo sportello sulla sicurezza e la qualità della vita che è un sensore prezioso delle necessità dei cittadini. Gli consiglio anche di affrontare i problemi della nuova 8 in modo equanime, senza correre dietro alla sola quantità dei cittadini che abitano i quartieri.