TORINO – Un provvedimento, firmato dal sostituto procuratore Padalino lo scorso 16 settembre, ha disposto il sequestro preventivo della zona occupata dai nomadi per rischio ambientale.
Il Tribunale di Torino ha ordinato lo sgombero, con effetto immediato, del campo nomadi di via Germagnano. Da quello che si è appreso oggi, sono un centinaio i nomadi indagati, ma solo per due di loro esiste l’accusa formale per occupazione abusiva dei terreni e per disastro ambientale. Secondo il provvedimento di sequestro preventivo chiesto dal sostituto procuratore Andrea Padalino e disposto dal gip Rosanna La Rosa, le attività dei frequentatori del campo hanno provocato danni gravi ai terreni tanto da rendere necessario lo sgombero del posto dove attualmente vivono circa 600 persone.
Una decisione che va incontro alle richieste dei residenti dell’intera zona che da tempo denunciano i rischi alla salute pubblica dovuti al propagamento del fumo dei continui incendi provenienti dall’area Rom. Lo scorso giugno l’Arpa ha terminato una serie di accertamenti che hanno evidenziato il grado di inquinamento dei terreni: le quantità di piombo, zinco, stagno superano di gran lunga i limiti imposti dalla normativa.
Il Tribunale quindi azzera le dichiarazioni pronunciate ieri dall’assessora all’Ambiente del Comune di Torino, Stefania Giannuzzi, che ha sostenuto l’intenzione dell’amministrazione di liberare il campo “entro il termine della consiliatura”, ovvero entro il 2021.