Piante tropicali nel Po: al tavolo tecnico del Comune non c’è posto per le Circoscrizioni


2TORINO – Nella giornata di oggi è previsto un incontro a Palazzo Civico per discutere sull’intricata questione delle alghe e sullo stato di salute del fiume. Il disappunto del Presidente della 8 per non essere stato invitato.

di G. D’Amelio

“Ci amareggia molto il fatto che l’assessora Maria Lapietra, per valutare la situazione delle alghe nel Po, incontri quelli che lei ritiene gli enti interessati dimenticando di chiamare anche le circoscrizioni interessate”. Davide Ricca, Presidente della 8, al pari dei suoi colleghi della 1 e della 7, è deluso dall’atteggiamento assunto dal governo centrale della Città di affrontare questo problema senza informare e soprattutto senza invitare al tavolo tecnico, che si riunirà oggi, chi la criticità ce l’ha in casa. “Per questo – aggiunge Ricca – insieme al coordinatore Massimiliano Miano, stiamo organizzando un incontro con le altre due circoscrizioni per verificare il da farsi. Certo che con Il Salone del Gusto che sta per iniziare al parco Valentino non è bello mostrare a livello internazionale come è ridotto il nostro fiume”. Il Presidente della 8 chiude con una frecciatina. “Nello scorso mandato amministrativo il Movimento 5 Stelle criticava molto la maggioranza PD perché questa non coinvolgeva gli enti di prossimità nella risoluzione delle criticità che riguardavano i loro territori, ma a quanto sembra quella attuale non sta facendo di meglio“.

IL PROBLEMA ALGHE – Il myrophillyum aquaticum, la pianta tropicale che sta attualmente infestando il corso d’acqua cittadino, secondo le comunicazioni esposte ieri in Sala Rossa dall’assessora Lapietra, è stata individuata inizialmente a metà giugno nel parco del Valentino e rimossa manualmente dai tecnici del settore Ambiente. A luglio, però, il vegetale è stato individuate nel Po, tra i Murazzi e la diga Michelotti. Il 4 agosto è entrata in vigore la lista nera dell’Unione Europea con le pianti tropicali da estirpare. “La Città – ha sostenuto Lapietra – ha quindi deciso di intervenire l’11 agosto con una procedura di deradicazione manuale, in accordo con Ipla, Arpa, Regione Piemonte e Città Metropolitana, visto che non erano consentiti interventi con antiparassitari o con mezzi meccanici”. L’esponente di Giunta ha concluso il suo intervento sottolineando che per risolvere il problema servano risorse economiche visto che per la pulizia del Po nell’ultimo anno sono stati stanziati solo 100 mila euro a fronte di una necessità nettamente maggiore.


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Giovanni D'Amelio