L’imprenditore casellese, insieme all’avvocato Valentina Sandroni, referente di Libera, e a Davide Mattiello, ex Parlamentare e Componente della Commissione Antimafia, ha raccontato la sua storia di contrapposizione alla ‘ndrangheta.
di Giada Rapa
È sicuramente intensa e a tratti surreale, intrisa di coraggio e di voglia di non arrendersi per ottenere giustizia. Tutto questo è la storia di Mauro Esposito, raccontata nel libro “Le mie due Guerre – Ho denunciato la ‘ndrangheta. Ho combattuto da solo. Ho vinto”. L’introduzione alla serata è stata affidata a Claudio Scardova de L’Arcobaleno Mappanese, che insieme all’ANPI Caselle-Mappano Sezione “Santina Gregoris” e a Libera ha deciso di organizzare questo incontro con Esposito, per portare a conoscenza di “una vicenda emblematica delle difficoltà che possono incorrere quando si è imprenditori onesti, ma anche delle difficoltà che susseguono le denunce”. Presenti alla serata anche il primo cittadino di Mappano, Francesco Grassi, che ha sottolineato come avere un nemico non sia piacevole, “ma ci sono momenti in cui non si può fare a meno di combattere”, la presidentessa dell’ANPI Regionale Maria Grazia Sestriero e il testimone di giustizia Pino Masciari.
Le due guerre di cui scrive Esposito in realtà sono molteplici. La prima è senz’altro quella contro la ‘ndrangheta quando l’imprenditore, che definiva “mafioso” l’atteggiamento intimidatorio a cui era stato sottoposto senza sapere che di vera mafia si trattava, ha denunciato un atto illegale che ha portato al processo “San Michele”. Ma dopo la denuncia cominciano altre battaglie, soprattutto contro i quelli che sono devi veri e propri paradossi della nostra legge. Nella causa civile contro i suoi estorsori, Esposito perde tutto a causa di una legge del 1939 abrogata nel 1997. Si ritrova con i beni pignorati e, ancora peggio, l’Agenzia delle Entrate pretende i pagamenti, dal momento che “l’estorsione non è motivo di sospensione delle tasse”. Inizia così una discesa che sembra inarrestabile, nonostante un processo che in sede penale riconosce la fondatezza di quanto denunciato da Esposito.
Una storia che inizia nel 2009 quando, ha spiegato l’avvocato Valentina Sandroni, anche referente di Libera, “di mafia al Nord, e soprattutto a Torino non se ne parlava”. Più “dure” invece, sotto questo punto di vista, le parole dell’ex Parlamentare e Componente della Commissione Antimafia Davide Mattiello. “Chi fa il mestiere del politico o del giornalista non può dire di non sapere” ha commentato Mattiello citando l’Operazione Cartagine, dove il limitrofo Comune di Borgaro nel 1994 è stato lo scenario del più grande sequestro di cocaina a livello europeo. Una storia che, come ricordato dallo stesso Esposito, ha avuto molteplici vittime. “Non solo la mia famiglia e i miei dipendenti, ma anche quelle persone che hanno acquistato le case dopo aver preso visione di un mio progetto a che si sono ritrovati con qualcosa di diverso senza poterci fare nulla. Anche loro sono vittime che non hanno avuto giustizia e che probabilmente mai la avranno. Per questo sono importanti serate come questa: per insegnare che non bisogna mai abbassare la guardia e soprattutto sensibilizzare al fine di portare avanti una legge che agevoli la denuncia” ha concluso Esposito.