Sullo scioglimento del CIM anche i 5 Stelle di Mappano contro Borgaro e Caselle


La causa della presa di posizione è il rinvio a data da destinarsi del terzo appuntamento promosso dal gruppo nell’ambito dell’iniziativa Transition Town. Il Sindaco Gambino: “Un banale pretesto per darsi visibilità politica”. L’assessora Maurin: “La cosa mi sconvolge non poco”.

di Giada Rapa

Mappano – “Tra i tre  litiganti il quarto… non gode. Sospeso e rinviato a data da destinarsi  l’evento giunto alla sua terza serata che avrebbe trattato temi molto importanti come la riduzione dei rifiuti, la possibilità del loro riciclo e riuso. Una iniziativa promossa dal Movimento 5 Stelle nei  locali pubblici del Comune di Mappano di piazza Don Amerano, a causa del caos determinato dai comuni cedenti che hanno liquidato il Consorzio Intercomunale di Mappano. Un fatto  molto grave che dimostra quanta considerazione abbiano le amministrazioni cedenti dei cittadini mappanesi. Un caso che potrebbe ripetersi ed avere pesanti ripercussioni sulla vita associativa dell’intero Comune. La situazione è inaccettabile, invitiamo pertanto i sindaci delle amministrazioni cedenti ad arrendersi alla volontà popolare evitando odiose ripicche nei confronti dei cittadini mappanesi” con questo Comunicato Stampa il M5S di Mappano riaccende i riflettori sulla vicenda dello scioglimento del CIM alla luce del fatto che per questioni burocratiche è saltato l’incontro pubblico di Transition Town.

Piuttosto perplesso sulla situazione il Sindaco di Borgaro Claudio Gambino. “Se non possono dare la sala per una sera a un partito politico come faranno quando dovranno amministrare la gente comune? Non capisco cosa c’entrino i comuni cedenti con l’iniziativa del M5S. Se si desidera affittare una sala ci si rivolge al comune di Mappano, si va in tesoreria, si effettua il versamento e si affitta. È chiaro che se si vogliono sempre tirare in ballo i comuni cedenti lo si può fare all’infinito, ma mi pare che in questo caso si tratti di un banale pretesto per darsi visibilità politica”. Sulla questione dice la sua anche l’assessora al Decentramento di Borgaro – e cittadina mappanese – Marcella Maurin. “La cosa mi sconvolge non poco. Il Comune di Mappano non è in grado – scrive – di dare una sala a un partito politico importante quale il M5S? Per quale motivo? Forse la cessione del patrimonio?” si chiede, sottolineando che se il neo municipio avesse chiesto l’autorizzazione il Comune di Borgaro non gliel’avrebbe certo negata. “Inoltre – aggiunge – una domanda mi sorge spontanea: continua a che titolo il Comune stesso, gli anziani e il medico di base occupano i suddetti locali? Il Salone Lea Garofalo non viene dato alle associazioni tipo Uni3 per la ginnastica? Ai posteri l’ardua sentenza”.


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