L’incontro che si è tenuto in Città Metropolitana ad inizio settimana non ha cambiato la situazione di stallo in cui versa il nuovo Comune. Oggi, venerdì 20 ottobre, nuovo incontro in Regione.
di Alberto Mancuso
Mappano – Il neo ente prosegue il suo tortuoso percorso verso l’autonomia amministrativa tra ostacoli di ogni genere. Tra i più complessi c’è certamente quello delle convenzioni, documenti in grado di regolare le questioni in diversi ambiti tra l’ex frazione e i comuni cedenti. Era attesa nelle scorse settimane una risposta da parte della Città Metropolitana in merito all’elaborazione di una bozza di accordo quadro che potesse mettere d’accordo tutti e permettere a Mappano di compiere i primi passi. La risposta è arrivata lunedì 16 ottobre, giudicata però tardiva e incompleta dall’amministrazione mappanese guidata dal Sindaco Francesco Grassi.
“Non è una soluzione conclusiva – ha dichiarato il primo cittadino – ci aspettavamo una convenzione articolata e specifica a proposito del riparto del personale. Sono previsti incontri ulteriori per andare a smussare divergenze su questo primo testo in cui non c’è pieno accordo tra le parti”. Un nuovo incontro è previsto nel pomeriggio di oggi in Regione, alla presenza dei sibdaci di Caselle, Borgaro, Leinì, Settimo e Mappano, il Prefetto, il Presidente Anci, il Vicepresidente della Regione Piemonte e il Vicesindaco della Città Metropolitana.
Coi comuni cedenti il dialogo “non si è mai interrotto”, anche se è poi lo stesso Sindaco a confermare come ci siano ancora divergenze sulla bozza di convenzione. Divergenze confermate anche dall’esponente di minoranza Valter Campioni, di Uniti per Mappano, che ricorda come “una convenzione per reggere dev’essere stipulata se c’è accordo su 3 elementi: fini, durata e rapporti finanziari. Sul primo punto, con la bozza proposta, si annulla il percorso di autonomia di questo Comune” dato che rimarrebbe a Mappano solo la funzione amministrativa. Il consigliere Campioni prosegue poi parlando della durata retroattiva (sul 2017) che alcuni comuni non approverebbero, così come non approverebbero i rapporti finanziari perché in questo modo “dovrebbero erogare servizi in funzione degli ordini di Mappano, che farebbe da capofila”.
Un dialogo con la Città Netropolitana che procede dunque attraverso numerose criticità e che, di fatto, rallenta la macchina amministrativa mappanese, in un momento in cui questa dovrebbe cominciare a correre.