La Corte dei Conti su Mappano Comune: inammissibili i quesiti i posti dai comuni cedenti


L’organo della magistratura contabile ha risposto ai comuni di Settimo, Caselle, Borgaro e Leinì che sollevano dubbi finanziari sulla nascita del nuovo ente. “L’invarianza di spesa dovrà essere garantita considerando l’insieme degli enti locali coinvolti”.

di G. D’A.

Torino – La Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per il Piemonte, ha deliberato lo scorso 9 maggio in merito alla richiesta di istanza legata all’istituzione del nuovo Comune di Mappano presentata il 19 aprile 2017 dal Comune di Settimo , anche a nome degli enti di Borgaro, Caselle e Leinì. E la risposta è di quelle che possono segnare il passo in attesa del pronunciamento del TAR sui ricorsi presentati da Borgaro e Leinì rivolti a chiedere l’annullamento delle elezioni comunali a Mappano e Caselle.

Quattro i quesiti posti da Settimo e che la Corte solo in minima parte ha ritenuto ammissibili. mettendo nero su bianco che le analisi tecniche della Città Metropolitana si basano solo su uno studio previsionale e che il concetto di invarianza di spesa “non deve essere limitato al singolo ente” ma “deve comprendere l’intera operazione, coinvolgendo tanto gli enti scorporanti quanto l’ente di nuova istituzione”.  I giudici della sezione di controllo non si sono espressi sulla richiesta dei comuni cedenti di una compensazione iniziale da parte della Regione Piemonte, ma hanno affermato che per gestire gli eventuali squilibri bisogna ricorrere all’utilizzo di strumenti concertativi “tramite gestioni associate di servizi e funzioni, oppure all’utilizzo del personale mediante forme di convenzione”.E hanno concluso: “Il pareggio di Bilancio resta un limite invalicabile che gli enti coinvolti, mediante gli strumenti sopra ricordati e mediante una doverosa revisione della spesa, dovranno assicurare”.


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Giovanni D'Amelio