Luca Alberigo è il Casellese dei Casellesi 2024


Raccolto metaforicamente il testimone del dottor Stefano Dinatale, il vincitore del concorso ha ricevuto il premio nel corso di una piccola cerimonia conviviale.

di Giada Rapa

Durante la prima edizione era verde, quest’anno è di un vivace rosso brillante. Stiamo parlando della pigna siciliana, divenuta simbolo del primo premio de “Il Casellese dei Casellesi”: un titolo decretato “dal popolo” poiché sono proprio i cittadini a votare per chi ritengono maggiormente meritevole del titolo per l’anno che si sta concludendo. “Un modo per divertirsi, ma anche per conoscere nuove personalità” ha spiegato Paolo Barbero, ideatore del concorso, conosciuto anche come Ticoronometro.com, ribadendo di non avere alcuna intenzione di mettersi in competizione con un altro premio, il Casellese dell’Anno – assegnato, per il 2024, a Davide Lanzone. Barbero si è quindi dichiarato particolarmente soddisfatto dell’andamento di questa edizione – che, con 2.008 voti è andata oltre le aspettative– e di essere già pronto per riproporre il Premio nel 2025.

Tornando a quest’anno la pigna 2024 è andata a Luca Alberigo – già al secondo posto nel 2023, quanto il più votato è stato il medico di famiglia Stefano Dinatale che ha simbolicamente passato il testimone al suo successore – seguito da Roberta Bruno – imprenditrice nel settore vinicolo che nel 2022 ha avviato “Gringhigna“, progetto nel cuore del Monferrato gestito da donne, che si impegna a portare transfemminismo, rappresentazione queer, inclusività e sostenibilità nel settore – e dalla Panetteria Di Maggio, assente alla premiazione perché impegnata nella manifestazione “Una Mole di Panettoni”. Durante la conviviale cerimonia di consegna del premio Alberigo, che non ha bisogno di presentazioni – essendo la sua figura ben conosciuta sul territorio – ha ringraziato innanzitutto Barbero per aver organizzato questa iniziativa. “Quando si vanno a coinvolgere direttamente le persone è sempre interessante vedere cosa accade: in questo caso c’è stata una grande attivazione popolare che non mi sarei mai aspettato e che mi rende fiero seppur con un po’ di imbarazzo. Mi spiace, però, che all’alta partecipazione sui social non corrisponda una medesima adesione quando fai le cose in 3D” ha commentato Alberigo, dando voce a un pensiero comune a molte associazioni.


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