L’incontro, promosso dell’associazione AEGIS, ha visto la partecipazione di Maria Cariota del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio”. Perché il suolo non è rinnovabile, e continuare a cementificarlo comporta non pochi problemi ambientali.
di Giada Rapa
“La prossimità: mito infestante”: un titolo volutamente provocatorio per la conferenza promossa dall’associazione AEGIS, con la partecipazione di Maria Cariota del Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio”. Tema fondamentale lo sfruttamento del suolo, risorsa non rinnovabile il cui impiego per realizzare impianti, strutture ed edifici continua a causare molti danni a livello ambientale. Basti pensare all’innalzamento delle temperature o alle violente alluvioni.
“Spesso non si pensa al suolo come un organismo vivo, ma lo è. Il 30% della biodiversità, infatti, si trova all’interno del suolo” ha spiegato la Cariota, ricordando l’importanza del suolo come stoccatore di carbonio, ma anche come spugna durante i periodi di siccità. Un ettaro di terreno non urbanizzato, infatti, trattiene ben 3,8 litri d’acqua. Tuttavia, nonostante l’importanza del suolo, l’Italia continua un processo di cementificazione intensivo, che dal 1950 al 2021 è passato dal 2,7% al 7,11%. “La media europea è del 4,2%, ed è già considerato un dato emergenziale” ha continuato Cariota, sottolineando anche che al consumo di suolo si lega il problema del dissesto idrogeologico. “Il fenomeno dello sfruttamento del suolo va fermato ora, perché entro il 2050 sarà troppo tardi. Nel corso degli anni con gli oneri di urbanizzazione i comuni hanno fatto cassa svendendo il territorio, ma è arrivato il momento di spezzare il meccanismo della rendita” ha concluso Cariota.
Nel corso della conferenza sono anche state citate le famose Aree ATA di Caselle, interrogandosi sul loro futuro. “Non escludiamo che possano tornare a essere prati verdi” ha commentato la neo-assessora all’urbanistica Antonella Passaretti, presente all’evento.
Affiancata alla Conferenza, la Mostra “Bridge TO 2030” del Circolo Fotografico Casellese. “Essere ospiti di un evento che parla di ambiente e cura del territorio è per noi un onore in quanto la mostra vuol porre proprio l’attenzione su tutto ciò che è nelle nostre possibilità per un futuro sostenibile” ha sottolineato la Presidente Silvia Sales. Una mostra che ha coinvolto 13 fotografi e 9 attori teatrali, al fine di realizzare opere interattive e multisensoriali dotate di QR Code per ascoltare brani teatrali e musica di sottofondo correlata a ogni immagine.