Anche Caselle non dimentica Claudio Domino, morto per mano mafiosa


In occasione del 35° anniversario dalla sua uccisione, alcune classi dell’Istituto Comprensivo si sono ritrovate presso il Prato Fiera, vicino alla targa e all’ulivo dedicati proprio al bambino.

di Giada Rapa

Era il 17 ottobre 1986 quando Claudio Domino, di appena 11 anni, giocava a pallone per strada, nel quartiere San Lorenzo a Palermo. Un ragazzino solare che quel giorno viene freddato con un colpo di pistola sparato in fronte, a bruciapelo. Una morte che ancora oggi, dopo 35 anni, non ha ancora una spiegazione. E il suo assassino non ha ancora un nome. Ma Claudio, così come le altre 108 giovani vittime innocenti di mafia, non può e non deve essere dimenticato.

Ecco perché, partendo da 7 ottobre 2021, Palermo ha voluto ricordare Claudio e le altre vittime, con una serie di iniziative che proseguiranno fino a oggi, 9 ottobre. Dalla strada che oggi porta il suo nome, Massimo Sole -fratello di un’altra vittima della mafia, Giammatteo– ha realizzato un collegamento con il Comune di Caselle, che al piccolo Claudio Domino ha dedicato una targa e un ulivo presso il Prato Fiera. Oltre all’assessora Angela Grimaldi, due classi dell’Istituto Comprensivo di Caselle: la 5a A della Scuola Collodi e la 3a D della Scuola Rodari, insieme alle loro insegnati. “Da sempre facciamo percorrere ai ragazzi percorsi di giustizia, sempre in maniera adeguata alla loro età” hanno spiegato le docenti.

“Strade e comuni devono essere una casa sicura per i nostri piccoli, che devono poter giocare liberamente senza sentirsi mai in pericolo, Oggi siamo qui nella memoria di Claudio, ma anche di tutti i bambini e le bambine che sono state vittime innocenti della mafia” ha ricordato l’assessora Grimaldi. A Palermo sono stati poi liberati in aria 109 palloncini -uno per ogni giovane uccisione- e in questi giorni verranno incontrate molte classi degli Istituti del territorio.


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