La bocciatura della mozione proposta dal testimone di giustizia Mauro Esposito durante l’ultimo Consiglio Comunale ha causato un vivace dibattito sul tema della legalità tra maggioranza e opposizioni.
di Giada Rapa
Quasi fino alla fine, il Consiglio Comunale svoltosi circa una settimana fa a Caselle, non aveva riservato particolari sorprese o discussioni. Il vero dibattito è arrivato con il 12° punto, l’ultimo, all’ordine del giorno: la mozione del consigliere di minoranza Mauro Esposito che proponeva a chi governa la città di aderire alla Carta di Avviso Pubblico, un documento stilato da un gruppo di esperti per indicare concretamente come un buon amministratore “può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli articoli 54 e 97 della Costituzione”. Pochi minuti prima, il Consiglio aveva deliberato in modo favorevole per un’altra mozione, sempre promossa da Esposito, di aderire come città all’associazione Avviso Pubblico. Inspiegabile quindi, per il testimone di giustizia, il rifiuto da parte della maggioranza di fare sua la Carta.
“L’adesione ad Avviso Pubblico non dev’essere formale e priva di effetti pratici” ha spiegato Esposito, ricordando che presto la città sarà interessata dalla realizzazione del Caselle Open Mall, che potrebbe attirare interessi in quella cosiddetta “zona grigia”, al confine tra legalità e illecito. La replica è stata affidata al capogruppo di maggioranza Pierpaolo Valle, che ha sottolineato come questa mozione sia stata ampiamente discussa in commissione. “Ci sono delle criticità nelle premesse e nei contenuti, e alla nostra richiesta di un approfondimento non c’è stata alcuna apertura da parte del consigliere Esposito. La carta, infatti, vincola anche soggetti terzi. Un codice etico dev’essere calato sulle caratteristiche dell’ente” ha spiegato Valle, ponendo sostanzialmente due soluzioni: il ritiro della mozione da parte di Esposito o la bocciatura della proposta da parte della maggioranza.
A nulla è valso il tentativo di mediazione di un altro consigliere, di opposizione, Andrea Fontana, che ha proposto di rinviare la mozione al prossimo Consiglio Comunale. Ma Esposito non è indietreggiato di un millimetro, definendo come paradossale quello che stava accadendo. Viste le ferme posizioni delle parti, alla fine la mozione è stata respinta. Prima di farlo, però, Sindaco e consiglieri hanno tenuto a sottolineare che la mancata adesione alla Carta non deve portare a pensare a una mancanza di onestà e di trasparenza da parte loro.