Con questo messaggio è partita la rassegna “Donne che Cambiano”, iniziata proprio in occasione della Giornata Nazionale delle Vittime Innocenti della Mafia con la testimonianza di Graziella Accetta.
dalla Redazione
Caselle – Un figlio ucciso dalla mafia all’età di 11 anni, mentre giocava a pallone. Una “giustizia” che non è ancora riuscita a dare una motivazione alla tragedia, nonostante 32 anni di lunga e straziante attesa. È questa la storia di Graziella Accetta, mamma del piccolo Claudio Domino, una delle 125 vittime -tra bambini e adolescenti- che hanno perso la vita per mano mafiosa. Vittime che sono state ricordate a Caselle giovedì 21 marzo, proprio in occasione della Giornata Nazionale delle Vittime Innocenti della Mafia, nel corso di una serie di appuntamenti iniziati dal mattino.
A partire dalle ore 11, presso il Monumento alla Vittime di Mafia situato presso il Prato Fiera, alla presenza del Sindaco Luca Baracco, dell’assessora Angela Grimaldi e di Graziella Accetta, è stato piantato un ulivo, a memoria di queste giovani vite spezzate. Presso il balcone della Sala Consiliare è stata inoltre scoperta una litografia rappresentante Claudio Domino, che resterà esposta per un mese. Nell’arco della stessa mattina, Accetta ha incontrato i ragazzi dell’Istituto Comprensivo, mentre alla sera è stata la volta del confronto con la cittadinanza. Due appuntamenti che hanno suscitato grande emozione e interesse.
L’incontro ha fatto parte del ciclo “Donne che Cambiano” promosso dalla Commissione e dall’assessorato alle Pari Opportunità. Gli altri appuntamenti sono previsti per il 4 aprile con “Non è Amore”, che conclude il percorso dell’associazione Legal@arte con i ragazzi dell’Istituto Comprensivo, iniziato il occasione del 25 novembre, e per il 12 aprile con la storia di Teresa Noce, partigiana e politica italiana, nonché Madre Costituente, in collaborazione con l’ANPI Caselle Sezione Santina Gregoris.