Caselle: all’Uni3 si è parlato di vaccini


Si è tenuta sabato 30 settembre l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università della Terza Età locale. Per l’occasione si è tenuta la lectio magistralis di Adalberto Brach del Prever che ha affrontato un tema caldo di attualità.

di Alberto Mancuso

Adalberto Brach del Prever

Caselle – Basterebbe andare alla ricerca di pochi dati per cominciare ad affrontare l’argomento delle vaccinazioni con la giusta prospettiva. Spesso ciò non avviene perché molte volte il singolo individuo si lascia influenzare dalle opinioni piuttosto che dai dati scientifici. Ecco che si dimostrano di grande aiuto gli interventi volti a elencare i pro e i contro di questo argomento, proprio come quello avvenuto sabato pomeriggio a Caselle con la lectio magistralis Vaccinazioni oggi: una scelta ragionata e responsabile, tenuta dal dottor Adalberto Brach del Prever per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Uni3 locale.

A precedere la lezione è il Presidente dell’Università della Terza Età a Caselle, Giorgio Aghemo: “Ringrazio l’amministrazione per il continuo sostegno che ci offre – ha esordito rivolgendosi all’assessora all’istruzione Erica Santoro presente in sala – perché neanche i migliori vanno avanti da soli, solo insieme si fa qualcosa e con l’Uni3 facciamo moltissime cose. Siamo orgogliosi di questo programma di approfondimento, così come lo è il tema di oggi”.

La parola è quindi passata a Brach, direttore S.C. Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale di Ciriè, che ha subito sottolineato l’importanza di sottoporre i bambini, nei loro primi mesi e anni di vita,  alle dovute vaccinazioni, aggiungendo che “per tutti i bambini dovremmo garantire la qualità della vita e la salute”. Il professore ha proseguito elencando le tappe storiche che hanno portato il vaccino ad essere obbligatorio nel nostro paese, passando dagli esperimenti sui bovini e le innovazioni di Pasteur, per arrivare poi al secolo scorso e alla scomparsa di gravi malattie come il vaiolo e la poliomielite: “Non è vero che malattie infettive di questo tipo sono state sconfitte con il progresso economico e il conseguente miglioramento della vita. La curva che mostra l’incidere della poliomielite sulla popolazione va appiattendosi nel corso degli ultimi anni del Novecento solo dopo l’arrivo dell’obbligatorietà della vaccinazione, nel 1967

Si calcola che per avere una protezione di tutta la popolazione si debba avere quella che viene definita immunità di gregge, ovvero percentuale della popolazione vaccinata pari al 95%, che permetterebbe anche ai pochi non vaccinati di non ammalarsi. La situazione nazionale, però, è complicata dalla disinformazione e la media è andata abbassandosi negli ultimi anni: “La media nazionale, aggiornata al 2017, per l’esavalente è intorno al 93%, per la MPR (morbillo, parotite, rosolia) è addirittura all’87%” ha ancora affermato Brach. Tutto questo anche a causa delle false notizie che più delle volte circolano sui social e che non hanno un preventivo controllo e accertamento dei dati a disposizione. “È importante e utile vaccinare presto i bambini, perché i rischi maggiori sono tra i 6 e i 9 mesi di età – ha concluso il primarioe non è vero che il bambino necessita di difese immunitarie già sviluppate. Non è vero nemmeno che i vaccini sono pericolosi perché ricchi di mercurio”.

 


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Giovanni D'Amelio