Classe 1995, il bodybuilder si è aggiudicato il titolo domenica 10 novembre a Valencia, battendo altri sette atleti finalisti provenienti da altre nazioni.
dalla Redazione
Dopo otto mesi di sacrifici e allenamenti intensi, per il ventinovenne Andrea Miccio è finalmente arrivato il momento di salire sul gradino più alto del podio per rappresentare la Federazione Italiana. Un’opportunità che mi ha visto il culturista borgarese protagonista insieme ad altri sette atleti professionisti provenienti da diversi paesi, che si sono sfidati a Valencia, Spagna, domenica 10 novembre, nella categoria Men’s Physique Pro.
“Un’emozione indescrivibile – ha commentato a caldo Miccio – che ho voluto condividere con le persone che più di tutti hanno creduto in me e mi hanno sostenuto: la mia famiglia, ma soprattutto i miei nonni. A loro, che mi hanno cresciuto con amore e dedizione, dedico questa vittoria. Vedere i miei nonni, entrambi ottantenni, prendere l’aereo per venire a vedere il mio debutto sul palcoscenico è stato un gesto che mi ha riempito il cuore di gioia. Oggi posso dire di aver realizzato il mio sogno: sono ufficialmente campione del mondo Men’s Physique Pro“.
Un risultato frutto di una preparazione molto impegnativa, con l’estate nel mezzo, periodo notoriamente difficile per la dieta e l’allenamento, ma che per il bodybuilder ha rappresentato una sfida in più per migliorarsi e superare i propri limiti. “Il mio obiettivo – ha affermato – non è solo quello di raggiungere traguardi personali, ma anche di ispirare tutte le persone che mi seguono. Volevo dimostrare che con dedizione, sacrificio e la giusta mentalità, ogni ostacolo può essere trasformato in una spinta per crescere e superare le difficoltà. Ogni passo che ho fatto mi ha portato un po’ più vicino alla realizzazione di un sogno che, oggi, posso finalmente chiamare realtà“.
Miccio, che da 10 anni lavora presso la palestra Flexgym di Borgaro, ha ringraziato anche i suoi mentori Marco Livolsi, Mauro Meli e Dominic Conte, proprietari della struttura “che per me sono stati una grande forza motivazionale e che mi hanno permesso di crescere come atleta e come uomo”.