Borgaro: l’ANPI ricorda i cittadini vittime della guerra


Recentemente è stata installata una targa in memoria di Giacomino Peloso, presso l’omonimo asilo comunale, e si è tenuta una cerimonia per il partigiano Angelo Bottione.

di Giada Rapa

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Anno particolare per l’ANPI di Borgaro Sezione “Ercolina Suppo”, che in questo 2024 si ritrova a ricordare diverse tragedie che, nel 1944, hanno colpito alcuni cittadini borgaresi. Un impegno che la sezione, guidata dal presidente Dario De Vecchis, porta avanti da alcuni anni, affinché questi eventi non cadano dimenticati e che anzi diventino sempre più motivo di riflessione sulla drammaticità della guerra e sui valori della Resistenza.

Il primo appuntamento si è tenuto sabato 23 marzo, con la deposizione di una targa nella quale si può leggere la storia di Giacomino Peloso – e della sorella Mariuccia – presso la cancellata della scuola dell’Infanzia comunale a lui dedicata. Un bambino strappato troppo presto alla vita a causa di una bomba, che nella mattina del 15 marzo 1944 Giacomino ha scambiato per “una strana palla rossa” – come testimoniato dalle sorelle Angela e Maria Tapparo – avvicinandosi con curiosità facendola così detonare. Giacomino è morto sul colpo, mentre la sorella Mariuccia ancora oggi porta le conseguenze della perdita dell’udito e di altri danni fisici subiti. “La targa – ha sottolineato De Vecchis – riporta il sottotitolo Il dramma dei bambini in guerra non a caso, perché loro più di tutti sono vittime innocenti”. Il tema dei bambini nel contesto del conflitto è stato affrontato anche da Maria Marotta Fattorini, intervenuta di nome di NutriAID e del pediatra Costanzo Bellando, mentre il docente universitario Matteo Stefani ha sottolineato il ruolo centrale della scuola nell’ottica dell’educazione alla pace. Ruolo ribadito anche dalla Dirigete Scolastica Lucrezia Russo, intervenuta alla manifestazione. Presenti anche l’Assessore alla Cultura Eugenio Bertuol e il parroco Don Alessandro.

Un secondo appuntamento si è tenuto a una settimana di distanza, sabato 30 marzo, con una piccola cerimonia in memoria di Angelo Bottione, giovane partigiano ucciso all’età di 22 anni a seguito di orribili torture il 28 marzo 1944. Per il suo sacrificio è stato insignito della Medaglia di Bronzo al Valore Militare. “I valori che hanno spinto Bottione a lottare per la Resistenza devono essere gli stessi che ci guidano oggi per costruire un presente serio. Non bisogna aspettare il futuro, occorre agire adesso, senza adattarsi e senza accontentarsi” ha ricordato De Vecchis, dando appuntamento ai presenti per i festeggiamenti del 25 aprile.


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