Borgaro, la minoranza attacca: “Servizio prenotazione libri scolastici non pervenuto”


Dopo l’assise di insediamento del nuovo consiglio comunale, il gruppo Uniti per Cambiare ha posto l’attenzione sul mancato accordo tra l’amministrazione e l’unica cartoleria rimasta in città. La replica dell’ex assessora all’istruzione.

di Giada Rapa

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Per l’acquisto dei libri dell’anno scolastico 2024/2025, i genitori degli studenti che frequentano le scuole borgaresi dovranno recarsi a Caselle. Ciò a causa della scelta dell’unica cartoleria rimasta in città – Mamilù, sotto i portici di via Lussemburgo – di non garantire il servizio visto il mancato accordo economico con l’amministrazione comunale.

Non potendo chiedere delucidazioni in occasione del primo consiglio comunale di insediamento, il Gruppo Uniti per Cambiare – tra consiglieri eletti e non – una volta terminata l’assise si è ritrovato in piazza Europa per una conferenza stampa durante la quale è stato manifestato il proprio dissenso per un “pasticcio” mai capitato prima. “La cartoleria di Caselle, inoltre, non sa se riuscirà a garantire il servizio, Con il risultato che i nostri bambini a settembre non avranno tutti i libri a disposizione. Si tratta quindi di una situazione che crea disagio non solo ai genitori, ma anche agli studenti” ha sottolineato Elisa Cibrario Romanin, suggerendo anche di seguire l’esempio del comune di San Maurizio Canavese, che provvede direttamente all’acquisto dei libri.

Soluzione, però, che l’amministrazione sembra aver già valutato e che sarà attiva a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026. “Siamo ben consci dei disagi che questa situazione crea alle famiglie, ma la soluzione che avevamo individuato negli scorsi mesi non si è potuta realizzare per quest’anno scolastico visti i tempi stretti e le elezioni incombenti, che impongono, come noto, l’adozione soltanto di atti urgenti ed improrogabili” ha ricordato l’assessora Pina Fabiano – che nella precedente amministrazione aveva la delega all’istruzione. “In ogni caso, la scelta di non fornire i libri scolastici è una scelta personale oltre che legittima dell’esercente, al quale, peraltro, negli scorsi anni è stato offerto tutto il supporto possibile da parte degli uffici e dell’amministrazione, provvedendo, ad esempio, al pagamento immediato delle fatture, evitandole così una gravosa esposizione economica. Certo è che il Comune , in quanto amministrazione pubblica, non può fare un anticipo di spesa per un privato, tantomeno dare un affidamento diretto per la gestione di un servizio di questo genere” ha proseguito ancora l’attuale assessora al Bilancio.

Il progetto, quindi, è già sul tavolo del nuovo delegato all’Istruzione, l’assessore Eugenio Bertuol, e sarà uno dei primi atti al quale l’amministrazione metterà mano nell’immediato. “In questo modo, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo, si risolverà definitivamente il problema annoso della prenotazione e della distribuzione dei libri di testo per la Scuola Primaria”.


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