In occasione del 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie, ragazzi e ragazze in prima fila per promuovere la cultura della legalità.

di Giada Rapa
Oggi, 21 marzo, è la Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime Innocenti delle Mafie. Una ricorrenza importante per un tema che ancora oggi in alcuni casi è sottovalutato e che invece deve essere affrontato con determinazione. Iniziando noi per primi a modificare il nostro atteggiamento il nostro modo di pensare, ma soprattutto insegnando alle nuove generazioni.
Proprio su questo fronte, ragazzi e ragazze del territorio sono stati protagonisti di due appuntamenti formativi importanti: il primo, che nelle giornate del 14 e del 15 marzo ha coinvolto le classi 1e e 2e della Scuola Secondaria di Primo Grado Carlo Levi, ha visto l’incontro con Angelo Corbo, mentre il secondo, il 17 marzo, ha visto la partecipazione dei ragazzi delle superiori del Punto Giò in una serata di discussione sui valori della Costituzione insieme al presidente dell’ANPI provinciale Nino Boeti e al professor Francesco Pallante. Perché, come ricordato dal presidente dell’ANPI di Borgaro Sezione “Ercolina Suppo” Dario De Vecchis, “la cultura della legalità parte proprio dai valori della Costituzione”. Due eventi che si sono caratterizzati da un’estrema vivacità dei ragazzi e delle ragazze, che hanno interagito e fatto domande, dimostrato grande interesse e notevole curiosità.
Nel corso del confronto con Angelo Corbo, agente di scorta del giudice Giovanni Falcone e sopravvissuto alla strage di Capaci, molto forte è stato il parallelismo tra mafia e bullismo. “La cultura mafiosa nasce dal non rispetto verso coloro che ci stanno accanto. Ma è molto diffusa perché attira, perché spesso rappresenta la via più facile” ha sottolineato Corbo. Concetto sottolineato anche, a più riprese, dalla Dirigente Scolastica Lucrezia Russo. “La legalità è un percorso difficile, ma ancora più difficile è prendersi in prima persona la responsabilità nella lotta a comportamenti irrispettosi”. Perché ancora peggio di coloro che assumono atteggiamenti prevaricatori verso gli altri ci sono gli omertosi, che sanno e non fanno nulla per impedire. Corbo inoltre ha anche incontrato i genitori dei ragazzi nel pomeriggio del 14 marzo, per un racconto sicuramente più crudo e intenso della sua esperienza accanto al giudice Falcone.
Nella serata del 17 marzo, promossa da ANPI locale e Punto Giò, invece -a conclusione di un percorso sulla legalità che ha coinvolto anche la parrocchia borgarese– l’argomento focale sono stati i primi 12 articoli della nostra Costituzione: tema -ha ricordato l’assessore Eugenio Bertuol– del quale non si parla abbastanza. Tanti i motivi di riflessione offerti dall’incontro: dalla mancata segretezza del voto degli italiani residenti all’estero –che spesso non vengono più in Italia da anni– all’impossibilità per molti stranieri, invece, di contribuire alla scelta della composizione del Governo pur risiedendo regolarmente nella nostra penisola e dovendone rispettare le Leggi, passando per la situazione -piuttosto precaria- della sanità pubblica e al forte retaggio religioso dell’Italia. Ma il viaggio di questi ragazzo non si fermerà qui: oltre a questo virtuale tra i percorsi di legalità e Costituzione, a maggio saranno protagonisti di un viaggio vero e proprio nel cuore di Palermo, tra i luoghi della legalità.