Carenza medici di base: oltre 600 firme raccolte a Borgaro, portate all’attenzione della Regione Piemonte


Nella mattinata di martedì 12 luglio, una delegazione composta da amministratori e cittadini borgaresi -con la presenza di un assessore di Caselle- è stata accolta dalla Presidenza del Consiglio Regionale.

dalla Redazione       

L’allarme sulla carenza dei medici di base era già stato lanciato un paio di anni fa, e ora la situazione è apparsa in rapido peggioramento. Lo sanno bene i cittadini di Borgaro, che nel giro di pochi mesi hanno assistito alla chiusura di due studi medici, senza l’arrivo di alcuna sostituzione. Una situazione che ha portato i dottori di famiglia della città e dei comuni limitrofi di Caselle e Mappano, che tutti e 3 insieme formano un distretto sanitario dell’ASL TO4, ad alzare il proprio massimale da 1.500 a 1.800 pazienti in carico e che sta causando parecchi disagi soprattutto alla fascia più debole della popolazione e a coloro che non possono spostarsi. Proprio per questo motivo, a fine maggio è partita una raccolta firme per chiedere di coprire la carenza, con l’intento di inviarle alla Regione Piemonte e alla stessa ASL TO4. Anche perché, nel frattempo, le carenze dichiarate tra Borgaro, Caselle e Mappano sono diventate di 5 medici. Carenze che si spera possano essere coperte con la pubblicazione delle nuove graduatorie, attese tra settembre e ottobre.

Nella mattinata di martedì 12 luglio, le oltre 600 firme sono state portate a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale del Piemonte, dove una piccola delegazione -composta, tra gli altri, dal Sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, dall’assessora Federica Burdisso, dal consigliere Paolo Massa, dall’ex capogruppo di maggioranza Giuseppe Ponchione, primo firmatario della petizione, e dall’assessore casellese Stefano Sergnese– è stata accolta dai consiglieri regionali Monica Canalis e Gianluca Gavazza e accompagnata all’ufficio di Presidenza del Consiglio.

“Occorre continuare ad aumentare le borse di specializzazione, invertendo il trend degli anni passati, continuare ad abilitare al servizio gli studenti degli ultimi anni della scuola di specializzazione, modificare l’Accordo Integrativo Regionale coi Medici di Medicina Generale, per evitare che le aree disagiate restino scoperte, migliorare i collegamenti di trasporto tra i comuni dello stesso distretto sanitario per facilitare il raggiungimento degli ambulatori, rendere le graduatorie attingibili tra distretti diversi, comunicare i fabbisogni in modo preciso al Governo, ma soprattutto la Regione Piemonte deve pubblicare molto più rapidamente le graduatorie per evitare di lasciare periodi vuoti. La sanità è un servizio essenziale, soprattutto per chi è anziano, disabile o solo” ha commentato Canalis.


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