Borgaro incontra Mappano: trattativa aperta sul presunto debito quasi milionario


Le due amministrazioni si sono recentemente sedute ad un tavolo per dipanare la controversia sugli eventuali crediti pregressi che l’ex frazione vanterebbe nei confronti dell’ente borgarese.

dalla Redazione

Alla fine del mese di maggio 2021, una delibera del Comune di Mappano sulla ricognizione di parte dei crediti esigibili nei confronti di Borgaro, Caselle e Leinì ha causato in queste amministrazioni diversi malumori. L’ex frazione, infatti, chiedeva 3.393.020,68 euro alla città dell’aeroporto, 859.676,06 euro a Borgaro e 140.972,49 euro a Leinì come risarcimento di somme a lei non versate nel periodo 2013, anno in cui Mappano è stato riconosciuto per la prima volta Comune autonomo, e il 2017, data delle prime elezioni locali del neo ente. Cifre che i municipi in questione non si sono dimostrati particolarmente intenzionati a saldare, minacciando di ricorrere alle vie legali.

Tuttavia, grazie all’intervento della Prefettura di Torino e della Città Metropolitana, si sono aperte delle mediazioni bilaterali tra Mappano ed ognuno dei tre comuni per raggiungere degli accordi condivisi dalle parti. E così dopo l’accordo lampo con Settimo (quarto Comune cedente non citato in delibera e con il quale si è trovata un’intesa sull’utilizzo dello Scolmatore Ovest), e l’apertura di un tavolo di confronto con Caselle, l’amministrazione guidata dal Sindaco Francesco Grassi ha aperto la discussione anche con quella del suo collega Claudio Gambino di Borgaro.

“Abbiamo iniziato a fare chiarezza – spiega Gambino – e, come affermavamo noi, non dobbiamo a Mappano gli oltre 850 mila euro che ci hanno chiesto. Facendo bene i calcoli di quanto abbiamo incassato in quegli anni dai cittadini dell’ex frazione e le spese da noi sostenute su territorio, e di quelle che stiamo ancora sostenendo oggi, come l’illuminazione pubblica, la somma a nostro debito è al di sotto dei 100 mila euro. contando il trasferimento del 14,30% delle nostre quote azionarie di Seta spa, TRM spa e SMAT spa“.

Ottimista anche il mappanese Grassi. “I tavoli stanno proseguendo in modo costruttivo, ci si è dati un metodo condiviso di determinazione del dare-avere che dovrebbe finalmente permettere agli uffici finanziari di chiudere i conti. Sono fiducioso nel buon esito di questo tavolo”.


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Giovanni D'Amelio