Alcune settimane fa, il capogruppo di maggioranza (nella foto) aveva usato toni duri contro la società di calcio Borgaro Nobis su una presunta volontà della stessa di lasciare la città. Sul caso la coalizione di centro destra ha presentato una mozione che sarà votata nel Consiglio Comunale di domani.
dalla Redazione
Scuse pubbliche da parte del capogruppo Giancarlo Lorenzi e presa di distanza dalle sue dichiarazioni, mai smentite, da parte del Sindaco Claudio Gambino e del delegato allo Sport Paolo Massa. Questo in sostanza il succo della mozione che il Gruppo Sciandra presenterà nel Consiglio Comunale di domani, giovedì 29 aprile, per chiudere una vicenda che tocca da vicino il Borgaro Nobis, una delle società sportive più importanti della città. Una proposta che sarà sicuramente bocciata dall’assemblea dei consiglieri, ma che riporta nuovamente all’attenzione una vicenda che forse a livello mediatico poteva essere gestita meglio da parte della maggioranza.
Come avevamo scritto a fine marzo, in un comunicato stampa a firma del capogruppo Lorenzi il Presidente del Borgaro Nobis, Pier Giorgio Perona, veniva bacchettato per delle presunte voci che davano la società sul piede di partenza dalla città e vicina alla fusione con il Chisola Calcio di Vinovo. Voci mai confermate, ma che avevano portato a galla un malcontento espresso dell’associazione sportiva per l’ordinanza del Sindaco del 20 marzo che vietava su tutto il territorio comunale l’attività sportiva di gruppo. Una decisione che aveva portato temporaneamente la Prima Squadra del Nobis, che milita nel campionato di Eccellenza, a sospendere gli allenamenti sul campo di via Santa Cristina e migrare in altri impianti per ultimare la preparazione in vista della ripresa del campionato, avvenuta a metà aprile.
Da qui l’espressione forte di Lorenzi “Non accettiamo questi ricatti“, frase che per il Gruppo Sciandra “ha infangato il nome della società che da oltre quarant’anni porta lustro al nostro paese con l’organizzazione del Torneo Internazionale Maggioni-Righi“. Per questo, ritengono i quattro consiglieri di minoranza, sono necessarie le scuse pubbliche.