Borgaro e Caselle: il ricordo per continuare a dire “NO” alle mafie


Tra eventi in presenza e altri via web, le due amministrazioni hanno voluto celebrare la strage di Capaci, in ricordo di tutte le persone cadute per mano mafiosa. Per un cambio di cultura che parte dai più giovani.

dalla Redazione

Il 23 maggio 1992, alle 17.57, qualcosa nel cuore dell’Italia si è spezzato a causa di quell’esplosione sull’autostrada A29, avvenuta poco prima dello svincolo per Capaci, nella quale persero la vita il giudice antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Un momento tragico della nostra storia -seguito dalla strage di via D’Amelio due mesi più tardi- dove la paura per le mafie ha lasciato il posto alla voglia di riscatto e alla promozione di una cultura di legalità. Per questo motivo, anche quest’anno in occasione della Giornata della Legalità, le amministrazioni locali hanno voluto organizzare eventi e incontri -alcuni in presenza, altri in via telematica- per continuare a sensibilizzare sul tema e ricordare tutte le vittime delle mafie.

BORGARO – Gli eventi, concentrati nel pomeriggio di sabato 22 maggio, hanno visto l’amministrazione comunale collaborare con la Cooperativa Sociale “ET”, il Punto Giovani “BorgaroGiò” e l’associazione Parole & Musica. La prima tappa si è svolta presso il giardino di via Italia, intitolato a Peppino Impastato. Qui sono state inaugurate le “nuove” panchine, rimesse a nuovo da un gruppo di artigiani molto speciali: i ragazzi del Laboratorio di Falegnameria del Centro Diurno di Cascina Nuova. Il secondo appuntamento si è invece svolto davanti all’Alberto della Legalità “Bruno Caccia” -fortemente voluto dall’associazione Parole & Musica- dove, oltre agli amministratori locali, è intervenuto anche Andrea Turturro, esponente di Libera Piemonte. L’ultima tappa si è svolta presso il CineTeatro di Casina Nuova, con la proiezione dei video realizzati dai ragazzi e dalle ragazze del BorgaroGiò proprio sul tema della legalità. Proprio qui l’assessore Eugenio Bertuol ha ringraziato i giovani per l’importantissimo lavoro svolto, incitandoli a non smettere mai di portare la loro testimonianza, anche se può essere difficile. “Siete come il lievito nella pizza. Se la pizza verrà buona, il merito sarà vostro. Voi siete la spinta che invoglierà anche gli altri a dare una mano”.

CASELLE – Nella città dell’aeroporto, nella mattinata di domenica 23 maggio, si è svolto un viaggio virtuale, denominato Percorso della Legalità da Nord a Sud e ritorno, svoltosi in diretta Facebook presso la pagina “Caselle A CASA TUA”. Molteplici di ospiti dell’evento, a partire da Massimo Sole -fratello di Giammatteo Sole, geometra e vittima innocente di Cosa Nostra- Salvatore Calleri, Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, Pippo Di Vita del Comitato Europeo per la Legalità e la Memoria, Rosaria Melilli e Davide Minio, rispettivamente coordinatrice e componente del gruppo “Agende Rosse Paolo Borsellino” di Palermo, Padre Vitangelo Denora, Direttore Generale dell’Istituto “Gonzaga” insieme ai suoi ragazzi. E poi Graziella Accetta, madre del piccolo Claudio Domino, ucciso a soli 11 anni e al quale il comune di Caselle ha deciso di dedicare una targa -visibile presso il Prato Fiera– per ricordare lui e tutte le giovani vittime di mafia. A moderare gli interventi l’assessora Angela Grimaldi e la Presidente della Commissione Pari Opportunità e per la Promozione della Legalità Loredana Bagnato, che hanno concentrato l’attenzione non soltanto ai caduti, ma anche a coloro che sono sopravvissuti.


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