Borgaro: domani riapre la piscina coperta


Il 15 settembre la struttura di via XX Settembre riapre i battenti dopo circa un anno. La nuova gestione è stata affidata alla Rari Nantes, società che si occupa anche di altre sei piscine tra Torino, Grugliasco, Pianezza e Carmagnola.

dalla Redazione

Dopo il fallimento della Uisp River Borgaro, e i tanti problemi gestionali che ne sono seguiti, complice anche il Covid-19, le porte dell’impianto natatorio comunale si riaprono al pubblico. Ad occuparsene, per un anno, sarà la Rari Nantes Torino, storica società fondata nel 1899 dal colonnello Nino Vaudano, e che nel corso di oltre un secolo di vita ha contribuito a far sviluppare il nuoto in Piemonte, ottenendo tantissimi risultati sportivi, tra i quali quelli legati ai tanti podi conquistati nel tempo in competizioni europee, ma anche di avere portato dei propri atleti alle Olimpiadi (Andrea Beccari, Federico Cappellazzo, Filippo Magnini, Loris Facci, Luisa Trombetti e Lisa Mamie), e alle Paralimpiadi (Carlotta Gilli). “Risultati – ha ricordato il Presidente, Enzo Bellardi, – arrivati non per caso, ma grazie all’esperienza, ad un attento lavoro organizzativo e un’intensa attività, che porta gli atleti letteralmente dalla scuola nuoto alle Olimpiadi”. Numerosi saranno i corsi attivati, ma largo spazio sarà garantito anche al nuoto libero.

Come abbiamo scritto, Rari Nantes si occuperà della piscina borgarese per un anno, poi il Comune, nella speranza che l’emergenza sanitaria non crei più problemi di aperture e chiusure, procederà tramite bando all’assegnazione ventennale della struttura. Un passaggio, come ha ricordato il Sindaco Claudio Gambino, che aiuterà le casse dell’ente ad abbassare notevolmente le spese e i debiti pregressi lasciati dalla precedente gestione.

Tuttavia, ora si respira fiducia ed ottimismo, ma, ha sostenuto il Presidente Bellardi, i cittadini che vantavano delle lezioni già pagate alla River Borgaro non potremmo essere rimborsati, perché la Rari Nantes non conosce il numero preciso di chi vanta degli anticipi e perché la stessa non può sobbarcarsi questi passivi.


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Giovanni D'Amelio