Dal momento che le scuole rimarranno chiuse ancora per un po’, in questo periodo gli studenti si stanno confrontando con un nuovo modo di fare lezione. Vediamo gli esempi di Borgaro e Caselle.
di Giada Rapa
E’ dal 24 febbraio scorso che anche gli studenti del nostro territorio non rientrano nelle proprie classi scolastiche a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus. E, almeno per il momento, come detta il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) dell’8 marzo, non vi faranno ritorno fino al 3 aprile, ma è sicuro un’ulteriore proroga fino a subito dopo Pasqua, ma c’è chi parla di maggio e chi, addirittura di settembre. Una situazione davvero particolare e soprattutto mai sperimentata prima, perché come ricordato dalla Dirigente Scolastica di Borgaro, Lucrezia Russo “nemmeno in tempo di guerra le scuole erano state chiuse”. Necessario, quindi, trovare nuove metodologie didattiche grazie anche all’applicazione delle nuove tecnologie a nostra disposizione.
“Il punto di riferimento del nostro istituto è costituito dal registro elettronico, che permette di mantenere un rapporto diretto e in tempo reale da parte dei docenti con le famiglie degli alunni, sia a livello individuale che di classe. Tramite questa interfaccia è possibile scambiare messaggi di testo, file e documentazioni, assegnare e correggere compiti, interagire tramite domande e risposte scritte” spiega la professoressa Emanuela Dentis, che insieme alla collega Elena Floris è responsabile della Didattica a Distanza per l’Istituto Comprensivo di Caselle. “Purtroppo la situazione contingente ha comportato una serie di problematiche, per la maggior parte determinate dalla mancanza e/o insufficienza di capacità di reggere il carico di dati da parte di tutte le famiglie, dal momento che non tutti hanno a disposizione un computer per ogni figlio, o anche solo un computer disponibile nelle ore del giorno. Grazie alla disponibilità dimostrata da alcuni docenti, e senza alcun obbligo a riguardo, sono quindi state attivate alcune chat sui dispositivi mobili, costituite dagli alunni, da due insegnanti e ove possibile dal rappresentante di classe che assume la figura del moderatore. Tali esperimenti, sia pure appena partiti, si sono dimostrati molto utili sia dal punto di vista umano che educativo, ripristinando i rapporti interpersonali dei docenti con gli alunni e consentendo in tempo reale di rispondere a domande ansie o richieste di chiarimento formulate dagli alunni. Sorprendentemente le chat hanno evidenziato una partecipazione vivida anche degli alunni diversamente abili, facilitati nella comunicazione dalle macro delle tastiere e dalla parvenza ludica dei mezzi utilizzati, con efficacia inclusiva”.
Versione analoga è stata fornita anche dalla collega Tiziana Norelli, referente della Didattica a Distanza per l’Istituto Comprensivo di Borgaro. “Utilizziamo principalmente il registro elettronico per inviare ai nostri alunni compiti e file audio e video. Alcune videolezioni sono preparate direttamente dai docenti, altri invece si affidano a videolezioni reperibili su diverse piattaforme nate appositamente per condividere informazioni scolastiche, come Treccani Scuola o Rai Scuola. Inoltre sono state attivate diverse classi virtuali, che permettono ai docenti di dialogare con i ragazzi e agli stessi di chiedere informazioni e mandare messaggi” spiega Norelli, che anche in questo caso sottolinea la disponibilità degli insegnati nel venire incontro alle diverse esigenze e alle diverse problematiche che si sono venute a creare. “Siamo in costante contatto con i genitori e con i rappresentanti di questi ultimi, per meglio comprendere il modo in cui i ragazzi stanno affrontando questa situazione e collaborare in caso di criticità, legati principalmente a problemi di connessione. Cerchiamo comunque di andare incontro ad ogni esigenza, non soltanto dal punto di vista didattico, ma anche da quello psicologico. Continuare a essere gruppo, anche se non ci si incontra fisicamente, sta infatti aiutando molto i bambini e i ragazzi a gestire questa situazione non certo facile. Gli alunni stanno vivendo un’esperienza nuova, ma stanno rispondendo con entusiasmo, rispettando le indicazioni e i tempi forniti dagli insegnati” conclude Norelli, confermando che questo metodo di didattica a distanza sta ottenendo riscontri positivi e messaggi di apprezzamento sia da parte dei genitori che da parte degli studenti.