Da due anni l’atleta paralimpico entra nelle scuole italiane per raccontare la sua storia ed essere uno “spunto motivante” per non arrendersi alle difficoltà.

di Giada Rapa
Mai arrendersi. Mai smettere di lottare nonostante le difficoltà che si incontrano sulla nostra strada. È questo il messaggio che l’atleta paraolimpico borgarese Massimo Giandinoto da ormai due anni porta avanti nelle scuole italiane. Perché Massimo di sfide ne ha affrontate eccome, uscendone vincitore. Aveva solo 9 anni, infatti, quando ha scoperto di avere un osteosarcoma al calcagno del piede sinistro, con conseguente amputazione dell’arto. Una dura prova per un bambino di quell’età, che dovrebbe pensare a giocare, divertirsi e correre con gli amici. Eppure proprio attraverso l’attività sportiva Giandinoto ha trovato un mezzo di rinascita: nel 2012 in particolare ha iniziato a praticare la disciplina dell’atletica, ottenendo nel 2018 il titolo di Campione Italiano sui 200 metri e sui 600 metri. A ottobre del 2019 è invece stato convocato dalla Nazionale Italiana per i Mondiali di Para-Rafting svoltisi a Kiev, Ucraina, conquistando anche una medaglia d’oro.
Una bella storia di riscatto, che Massimo racconta ai giovani, come “spunto motivante” per tutti quei ragazzi che a volte non credono fino in fondo a quello che fanno. “Per questa mia idea un po’ spartana ho ricevuto alcune porte in faccia, ma i miei familiari e amici mi hanno sempre spinto a continuare. La voglia era davvero tanta, ma dovevo capire se valeva realmente la pena di spendere tempo e forze” racconta Giandinoto attraverso i social. “Oggi questa mia idea è supportata dal mio grande amico e fotografo Andrea Ciprelli, sempre presente, da Sony Italia che ci permette di portare contenuti di altissima qualità, dalla Fondazione sulla Ricerca dei Tumori Muscoloscheletrici, dalla Federazione Italiana Rafting, dai miei sponsor CogenSave, ALPS South Europe e dagli Istituti che vogliono regalare due ore di tempo ai propri alunni per un argomento ancora poco chiaro ai giorni nostri”.
A dicembre Massimo è stato all’IPSIA Birago di Torino, mentre il 15 gennaio incontrerà gli studenti della succursale, mentre il 27 febbraio si recherà invece presso una scuola di Verona.