Secondo posto per gli Ichnusa, terzo per L’Isola che Non C’è e quarto per la squadra Città di Borgaro, che ha contato diversi amministratori comunali. Un torneo all’insegna del ricordo e del divertimento, che ha sfidato le calde temperature del week end.
di Giada Rapa
Considerarli eroici è dire poco, dal momento che i membri delle 8 squadre partecipanti alla seconda edizione del Memorial Nuccio Scatena hanno iniziato a sfidarsi sul campo gonfiabile del Calcio Balilla Umano, posizionato in Piazza Agorà, a partire dalle ore 14: orario non proprio ideale viste le altissime temperature del week end, che hanno fatto temere l’insorgere di qualche colpo di calore. E che, naturalmente, non hanno facilitato il richiamato di grandi folle.
Nella prima giornata si sono affrontate le squadre Cafudda -con il consigliere con delega allo Sport Paolo Massa – Città di Borgaro – nelle cui file militavano il Vicesindaco Fabrizio Chiancone, l’assessore alla Cultura e all’Associazionismo Eugenio Bertuol e il consigliere comunale Giancarlo Lorenzi – Connex, Ichnusa, L’Isola che Non C’è, Resto di Borgaro, Sdrammati e Villaretto. A conquistare la finale sono poi state Città di Borgaro, giunta al quarto posto, L’Isola che Non C’è come terza classificata, seconda posizione per gli Ichnusa e primo posto per i Cafudda, che si aggiudicano il torneo per il secondo anno consecutivo.
“Un ringraziamento va a tutti voi che averte partecipato” hanno commentato gli organizzatori della Pro Loco. “Noi abbiamo solo portato avanti l’idea, ma senza la vostra presenza non avrebbe potuto concretizzarsi. Il Torneo nasce dallo spirito di ricordare Nuccio attraverso i suoi valori, quei valori che noi pensiamo debbano essere trasmessi alle nuove generazioni non soltanto dai genitori, ma da tutti coloro che si mettono a disposizione dei ragazzi”. Presente alla premiazione anche la famiglia Scatena, che ha contribuito nell’offrire i premi. Quest’anno ci sono stati anche due riconoscimenti speciali: quello dedicato “All’Amico Antonio”, andato ad Antonio Cotroneo e quello “Al Giocatore più Spiritoso”, andato a Luigi Malvoni.