In una lunga lettera aperta il comandante ha espresso la sua opinione in merito a quanto contestato dal sindacato che ha indetto lo sciopero per la giornata del 22 novembre. Sull’argomento anche un comunicato stampa del Movimento 5 Stelle e le dichiarazioni del Gruppo Latella.
di Giada Rapa e G. D’A.
Ridimensionare lo stato di agitazione sindacale. È questo il primo punto che vuole sottolineare Massimo Linarello, comandante della Polizia Locale di Borgaro, commentando, a distanza di alcuni giorni, la notizia dello sciopero dei suoi sottoposti indetto per giovedì 22 novembre. “L’attivazione dello sciopero è partito solamente da un sindacato autonomo di categoria rappresentativo di qualche iscritto all’interno del corpo. Nulla è pervenuto dalle storiche confederazioni sindacali”. Tutto vero, ma l’adesione alla protesta sembra non si fermi ad una mera lista di sigle e dalle informazioni in nostro possesso saranno diversi i civich che il 22 incroceranno le braccia.
Dopo la replica del Sindaco Claudio Gambino arriva quindi quella del comandante, che risponde in modo preciso e puntuale a quanto contestato. “Sin da quando sono giunto a Borgaro nel 2017 i fascicoli personali dei dipendenti erano già pieni di ripetute richieste di nulla osta per la mobilità verso altri enti. (…) Le motivazioni del diniego sono sempre state date ai diretti interessati nelle opportune sedi e confermate nelle risposte scritte consegnate personalmente. Nessuno può lamentare di non essere stato ascoltato. A questo si aggiungono due verità incontrovertibili: nessun agente di Borgaro ha presentato domanda per andare in mobilità nel Comune di Mappano benché il percorso di trasferimento verso il nuovo ente sarebbe stato quasi obbligato per questa amministrazione, ed in secondo luogo abbiamo avuto anche il caso di un vigile che all’inizio di quest’anno, nonostante fosse vincitore di concorso in un altro Comune, ha deciso di rimanere perché qui si trovava bene”. Quest’ultima frase, quindi, sarebbe in netta contrapposizione con le dichiarazioni di “pessimi rapporti con il comandante”, che anzi sostiene che “attestati di stima giungono da tutte le parti politiche, nonché dai cittadini” anche se, come in tutte le situazioni, c’è chi si ritrova in queste dichiarazioni e chi no. In ultimo Linarello si sofferma sul carico di lavoro, che nell’ultimo triennio è diminuito a parità di personale impiegato e sui turni, spesso modificati su richiesta del personale e non per far fronte alle sempre più pressanti esigenze del territorio. “Se poi fosse vero, venire incontro alle esigenze di vigilanza del territorio è un nostro preciso dovere. Siamo pagati anche per questo”.
Una lettera aperta che -forse- risponde in parte alle domande poste dal Movimento 5 Stelle in un comunicato stampa in merito alle problematiche in atto “vista l’importante funzione di tutela della sicurezza della città”. Di sicuro le dichiarazioni non hanno convinto il Gruppo Latella, che proprio nella giornata di ieri ha organizzato una conferenza stampa sul tema. “Abbiamo letto le dichiarazioni scritte dal comandante Linarello, e alla luce della documentazione che abbiamo chiesto e ottenuto qualcosa non quadra. Ci sono dichiarazioni che segnalano i rapporti pessimi tra agenti e comandante. Vogliamo sottolineare l’importanza, da parte dell’amministrazione, di aprire un dialogo e di non andare verso un muro contro muro. Ci stupiamo che da parte della maggioranza, dove ci sono anche ex sindacalisti ci sia la volontà di uno scontro, piuttosto che di un dialogo”.