Il piano, in cui sono coinvolti dodici comuni della zona, è rivolto a migliorare la sicurezza e ampliare la rete dei percorsi ciclabili dei centri urbani ed extraurbani. Un intervento che non ha solo una valenza ambientale e sportiva, ma che si inserisce in un’ottica sistematica di mobilità sostenibile.
Un nutrito gruppo di comuni del territorio si sono coordinati per un attento lavoro di squadra: da qui è nato il progetto Vela, un intervento che è nelle settimane scorse ha avuto l’ok della Regione Piemonte. La comunicazione ufficiale è stata data direttamente dai dodici enti coinvolti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Nole. Presenti, oltre ai sindaci o ai rappresentanti dei comuni di San Maurizio Canavese, San Francesco al Campo, San Carlo, Nole, Ciriè, Villanova, Cafasse, Lanzo, Robassomero, Caselle, Borgaro, Venaria, anche l’assessore allo Sport della Regione, Giovanni Maria Ferraris; quello alle Infranstrutture e alle Opere pubbliche, Francesco Balocco; e i consiglieri regionali Celestina Olivetti e Nadia Conticelli.
Il Progetto Vela, lo ricordiamo, è l’iniziativa nata dalla collaborazione dei comuni per migliorare la sicurezza e ampliare la rete dei percorsi ciclabili dei centri urbani ed extraurbani. Si tratta di un piano che va ben oltre l’aspetto ambientale e sportivo, perché si inserisce in un’ottica sistematica di mobilità sostenibile, per una vera e propria rivoluzione culturale nella quale coinvolgere le nuove generazioni. Bisogna tornare a usare la bicicletta come la usavano i nostri nonni, per spostarsi nella vita di tutti i giorni; ma per farlo, ovviamente, bisogna creare le infrastrutture che garantiscano fruibilità e soprattutto sicurezza. Il Progetto Vela, infatti, creerà una rete di 125 chilometri continuativa e interconnessa con tutti i poli della mobilità e i poli attrattivi del nostro territorio: scuole, servizi, stazioni ferroviarie, aeroporto, parchi e riserve naturali. Sarà dunque possibile raggiungere in sicurezza i principali servizi per chi studia e chi lavora ma anche, proseguendo, immettersi senza soluzione di continuità nei circuiti naturalistici lungo la Stura fino al Parco della Mandria.