Con la sua opera “Scrutando l’Universo”, l’artista ha ricevuto il Premio Speciale nella 36a edizione del Concorso Artistico dedicato a Degas “Il Centenario” e nella 35a edizione del Premio Superga.
di Giada Rapa
Borgaro – “Un insieme di colori diversi che però riesco a far colloquiare insieme, come un mondo di cose che si rincorrono sfiorandosi, a volte di linee che si intersecano, ma che non s’impattano mai, una pace e una serenità che mi inebriano. Segni simili a geroglifici che navigano molto vicini e sembra quasi vogliano accarezzarsi. Un sole che splende della sua dorata e misteriosa oscurità, che sembra debba spegnersi in un eterno riposo. Nell’immensità, occhi che scrutano l’infinito e una vela che cerca di liberarsi da una tempesta cosmica”. Sono queste le parole con cui il pittore borgarese Giovanni “Vanni” Novara descrive la sua opera Scrutando l’Universo, che gli è valsa il Premio Speciale nella 36a edizione del Concorso Artistico dedicato a Degas “Il Centenario” e nella 35a edizione del Premio Superga svoltesi il pomeriggio del 26 novembre 2017 presso l’Hotel Royal di Torino. Non è il primo riconoscimento di Vanni, classe 1938, che nel corso degli anni ha conseguito numerosi premi, non solo in ambito pittorico, ma anche scultoreo.
“Attraverso l’intensità della materia colore, sulla tela trovo la massima espressione nella vita, la natura e le sue dimensioni. La continua ricerca si manifesta con i pennelli, ma la prediletta è sempre la spatola. Essa è il veicolo più importante. In questa continua ricerca elaboro le mie idee, i miei pensieri, la mia calma, la mia irruenza interiore, i miei sensi. Avviene così uno scambio di comunicazione che va ad emozionare, cerco di penetrare nella visione globale di chi si avvicina all’opera esposta, in questo caso fa propria quell’emozione che scaturisce dalla tela”, spiega Vanni Novara, mostrando le sue opere. Entrare nel suo studio si comprendere tutta l’ecletticità di quest’artista: ritratti, in particolare dei suoi affetti più cari, come l’amata moglie Maddalena, ma anche di icone del passato come Marilyn Monroe; paesaggi, dai quali si possono notare anche scorci di Borgaro parecchi anni fa; immagini astratte; nudi sia femminili che maschili. Uno dei pochi artisti che si è approcciato al nudo maschile e per questo associato al pittore e fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden.
Un artista a 360 gradi, che ha al suo attivo anche due libri, entrambi pubblicati con Edizioni Pentacolo. La prima è un’autobiografia, pubblicata nel 2006 e presentata a Cascina Nuova di Borgaro il 18 giugno dello stesso anno. All’evento avevano partecipato, tra gli altri, il critico e storico d’arte Giuseppe Nasillo, il critico Enzo Nasillo e la delegata dell’AIRC Comitato Piemonte e Valle d’Aosta Anna Bosio, dal momento che il ricavato delle vendite del libro è stato donato in beneficienza all’Istituto per la Ricerca sul Cancro di Candiolo. Una seconda opera è stata pubblicata nel 2009, con il titolo Vagando nel Tempo: una serie di racconti brevi attraverso i quali l’autore ha voluto rendere omaggio sia a persone che oggi vivono ormai solamente nella sua memoria, sia ad amici considerati degni di tale appellativo.