
Gambino e Latella
Circa una trentina le persone intervenute alla celebrazione che si è tenuta presso il Cimitero comunale, dove l’anno scorso è stata montata una targa in memoria di tutti i connazionali trucidati dal regime comunista jugoslavo di Tito tra il 1943 e il 1946 nelle ex province italiane del Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Borgaro – Anche la cittadina ha celebrato nella mattinata di ieri, sabato 10 febbraio, la Giornata del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e degli italiani costretti all’esodo dalle ex province del Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Circa una trentina le persone che a metà mattinata si sono ritrovate all’ingresso del Cimitero di via Leinì e che si sono strette intorno al Sindaco Claudio Gambino e alla targa commemorativa montata l’anno scorso proprio per ricordare le vittime delle foibe.
“Siamo qui – ha sostenuto il primo cittadino aprendo la cerimonia – per non dimenticare gli orrori che si sono perpetrati contro i cittadini italiani durante la Seconda Guerra Mondiale e subito dopo la sua conclusione. Gente inerme, cacciata per sempre dalle loro case, rinchiusa in campi di concentramento, torturata”. Un genocidio, ha ancora affermato Gambino, che ancora oggi comporta profonde lacerazioni tra la popolazione italiana, tra chi vuole dargli una connotazione politica e chi tende a nascondere una pagina buia della nostra storia. Accanto al Sindaco anche Marco Latella, capogruppo di opposizione di centro destra, che ha sposato in pieno le parole di Gambino, sottolineando che il ricordo delle foibe non deve avere un colore partitico, ma unire tutti gli italiani su un fatto storico di sangue, dove morirono oltre 20 mila persone, al pari del Giorno della Memoria del 27 gennaio per ricordare le vittime dell’Olocausto.
Al termine della cerimonia hanno preso la parola anche alcuni cittadini borgaresi che personalmente o come famiglia hanno vissuto quei momenti tragici, rammentando anche alcuni episodi raccapriccianti di ciò che è realmente accaduto una settantina di anni fa.