Attraverso il progetto “Borgaro, tra radici e presente” i volontari hanno come principale obiettivo l’analisi della vita paesana tra gli anni ’60 e gli anni ’80. Con una particolare attenzione verso le vie intitolate ai partigiani. (foto prese dalla pagina Facebook Cartoline… di Borgaro Torinese)
di Giusi Dell’Abbadia
Il progetto di Servizio Civile Volontario dall’esplicativo titolo “Borgaro tra radici e presente”, avviato nel mese di settembre 2017, ha come principale obiettivo l’analisi della vita paesana tra gli anni ’60 e gli anni ’80 dello scorso secolo. Questo periodo, infatti, ha visto la crescita esponenziale della popolazione, passando da circa 1.800 abitanti a circa 8.500.
Essendo ormai a più di metà percorso, le volontarie – che svolgono le mansioni presso l’Ufficio Cultura e alla Biblioteca Civica “Gianni Rodari” – hanno da poco ultimato una delle parti del progetto: dedicarsi alla motivazione dietro l’intitolazione di alcune vie cittadine. Tra queste, in particolare, vi sono quelle dedicate a Pietro Savant, Carlo Barberis, Domenico Bertino, Angelo Bottione, Andrea Guglielmino, Giovanni Perona e Francesco Tibaldi -anche se quest’ultima è in territorio mappanese -, che hanno attirato l’attenzione poiché non appartenenti a personaggi storici famosi. Tramite la ricerca presso il sito dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” e il continuo dialogo con il formatore storico Emiliano Bosi, le volontarie hanno compreso che i nomi sopra citati appartenevano ai partigiani della zona, che hanno combattuto valorosamente per donare alla loro patria la libertà che sognavano e in cui oggi viviamo.
Quando il progetto è stato stilato, a settembre 2016, si pensava ad attività che potessero far scoprire la storia di Borgaro e analizzare i fattori che l’hanno resa la città che conosciamo oggi, quali l’immigrazione e il lavoro. Dato che questi ultimi erano già stati analizzati dalle volontarie dell’anno precedente attraverso il progetto “Io sono di Borgaro“, quest’anno ci si è voluti soffermare anche sulla parentesi importante della lotta al nazifascismo. Affinché i risultati di entrambi i progetti – così come quelli precedenti – rimanessero alla cittadinanza, è stato creato il sito web www.borgaroierieoggi.it, che li comprende tutti. Il lavoro delle volontarie, però, non si conclude qui: le ragazze hanno infatti in programma di intervistare alcune personalità del territorio, per riuscire a delineare in modo sempre più dettagliato la vita dei borgaresi tra gli anni ’60 e gli anni ’80.
Dal momento che risultano alla continua ricerca di nuove informazioni, di fotografie o documenti dell’epoca, se siete interessati a raccontare la vostra esperienza potete rivolgervi all’Ufficio Cultura o alla Biblioteca Civica.