IL PUNTO SUL REFERENDUM – Anche a livello locale nel Partito Democratico regna il caos


referendum-costituzione-1I circoli di Borgaro e Mappano lasciano libertà di voto ai propri iscritti, mentre quelli di Caselle, San Maurizio, San Francesco e Cirié sono orientati per il SI, anche se non esiste un ordine di scuderia preciso.

dalla Redazione

Borgaro/Mappano/Caselle/San Maurizio/San Francesco/Cirié – La data del Referendum costituzionale si avvicina rapidamente, ma tra cittadini e militanti di partito regna tanta confusione. Tra questi ultimi è naturalmente il PD a pagare il prezzo più alto, frutto delle divisioni interne a livello nazionale che inevitabilmente si ripercuotono nel locale. Nei circoli di Borgaro e Mappano, per esempio, i rispettivi segretari Marco Ricci e Domenico Cantone spiegano che non c’è alcuna imposizione di voto. “Per il 4 dicembre, assoluta libertà sia di voto sia di propaganda – afferma Cantone – una scelta coerente dal momento che anche a Roma non c’è unità di intenti”. Mentre Ricci precisa: “La nostra sezione cercherà comunque di fornire ai cittadini tutti gli strumenti necessari per votare consapevolmente”. Il PD di Caselle, invece, sembra più schierato verso il SI, così come anche i circoli di San Maurizio, San Francesco e Cirié, ma non esiste un ordine di scuderia stringente così ogni iscritto non ha obblighi e potrà votare come meglio crede.

Negli altri partiti, invece, per intenderci Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia, prevale in modo convinto la linea del NO.  In generale i più attivi a livello di piazza sono i pentastellati che stanno allestendo banchetti informativi (o disinformativi, dipende da punti di vista), nelle strade di quasi tutti i comuni della zona, mentre gli altri gruppi preferiscono promuovere incontri pubblici per dibattere sulla questione.


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