In determinati periodi può capitare a tutti di avere eccessi di ansia, anche a Santa Claus. Così gli abbiamo spiegato cosa sono gli attacchi di panico, come funzionano e perché sono venuti a lui. Già questo sembra tranquillizzarlo.
di Davide Di Giovanni, Psicologo e Direttore dello studio Life & Mind Psicologia di Mappano
Lo abbiamo incontrato prima di Natale. Era in ansia, temeva di non riuscire a consegnare in tempo tutti i doni. Da qualche sera non riusciva più a dormire bene la notte. Un giorno mentre era al lavoro nella sua fabbrica di giocattoli ha persino avuto un attacco di panico, scambiato inizialmente per un infarto. Babbo Natale ha quindi deciso di venire in studio per chiedere un aiuto.
“Ha fatto bene a venire appena il problema è sorto, prima che prenda il sopravvento” gli diciamo. Santa Claus ci spiega come si sente, ci racconta dell’attacco di panico scambiato per un attacco di cuore. Per la prima volta, a parlarne si sente compreso. Gli elfi nei giorni scorsi gli dicevano “non ti devi preoccupare”, “lo fai tutti gli anni questo lavoro”, “è solo ansia“, “stai tranquillo”, “devi essere forte” e cose così.
Dopo averlo ascoltato, gli facciamo compilare un paio di test-questionari, dove effettivamente risulta che l’ansia è sopra i livelli normali. Per fortuna invece i test dicono che Babbo Natale non è depresso, e non ha altri problemi. Dopo avergli spiegato cosa faremo nelle sedute successive lo salutiamo. Santa Claus ci dice che dopo questo primo incontro sta già un po’ meglio. Capita quasi sempre a chi viene qui, sarà l’aria dello studio?