Lo abbiamo chiesto ad uno psicologo che opera sul territorio. Vediamo cinque punti che possono essere utili nel gestire questo momento difficile.
di Davide Di Giovanni*
RICONSIDERARE L’UTILITÀ DELL’ANSIA – La paura è un qualcosa di cui madre natura ci ha forniti. La sua funzione, nell’uomo e negli animali, è quella di proteggerci dai pericoli. Quindi provare una certa quota d’ansia è normale e giustificata dalla situazione attuale. Se non avessimo ansia sottovaluteremmo la situazione, ignorando i pericoli e i consigli per evitare il contagio. Se l’ansia è troppo elevata rischia però di essere controproducente, facendoci compiere azioni poco sagge ed esponendoci ad alcuni pericoli. Ad esempio, affollarci fuori dai supermercati o facendo pasticci nel tentativo di produrre disinfettanti in casa.
RIMODULARE LA PERCEZIONE DEL RISCHIO – La percezione del rischio di contagio è soggettiva, ogni persona ha cioè una propria visione di quel che sta accadendo. Di conseguenza, le reazioni sono diverse. Alcuni sembrano tutto sommato tranquilli, altri sono visibilmente angosciati e ansiosi. È importante analizzare il rischio da un punto di vista più oggettivo possibile. È utile tenere a mente che Il coronavirus costituisce un problema più per la collettività che per la singola persona. Le misure messe in atto dal Governo servono a contenere il numero di contagiati per evitare conseguenze pesanti a livello nazionale, come il collasso del sistema sanitario, di quello previdenziale, dell’economia.
EVITARE LA SOVRAESPOSIZIONE ALLE INFORMAZIONI – Siamo costantemente bombardati da informazione da parte dei media, che hanno però la funzione di informarci, non di crearci ansia. Cercare compulsivamente informazioni ed aggiornamenti sul coronavirus non fa altro che aumentare il nostro disagio, creando un circolo vizioso. L’ideale è informarsi con moderazione sull’andamento generale del fenomeno, da fonti attendibili e stando attenti alle fake news.
RICONOSCIAMO IL NOSTRO LIMITE – È importante riconoscere quello che è il nostro limite operativo. Cosa possiamo fare concretamente nel nostro piccolo per proteggere la collettività e dunque anche noi stessi dal rischio di contagio? Ormai lo sappiamo bene: non uscire di casa, lavarsi spesso le mani, coprirsi la bocca quando si starnutisce o tossisce, mantenere una distanza di almeno un metro tra le persone, evitare i contatti interpersonali, condividere solo info corrette. Di più non possiamo fare! Spesso l’ansia aumenta quando ci sentiamo impotenti davanti ad una situazione.
OCCUPIAMO IL TEMPO IN MANIERA PROFICUA – Questa emergenza ci sta mettendo a disposizione tanto tempo libero in casa. Occorre saperlo sfruttare, prima che la noia e la tristezza prendano il sopravvento. Approfittiamo di questo tempo a disposizione per riordinare casa, fare pulizia di tutto ciò che non ci serve, guardare film e serie TV, cucinare, riscoprire il piacere dello stare insieme, fare attività fisica, leggere, studiare, fare lavoretti, organizzare il lavoro…
Questi sono dei piccoli consigli che possono essere utili a vivere questo momento in modo più sereno. Se però senti che l’ansia diventa per te troppo forte e ingestibile potresti valutare l’idea di rivolgerti ad uno psicologo. Molti professionisti stanno fornendo la possibilità di effettuare colloqui anche tramite videochiamata.
*Davide Di Giovanni è psicologo clinico, direttore del centro Life & Mind Psicologia di Mappano.