I sindacati organizzano nel capoluogo, per venerdì 13 dicembre, una fiaccolata di mobilitazione per sottolineare come l’intera area metropolitana stia attraversando una difficile fase di crisi dal punto di vista occupazionale e sociale. In piazza anche i lavoratori della ex Canale di Borgaro e di Mercatone Uno.
di G. D’A.
“Siamo di fronte, da anni, ad una crisi incessante che determina l’aumento delle disuguaglianze, del disagio e delle povertà. I dati più recenti indicano che Torino si colloca agli ultimi posti per ricchezza prodotta, nel confronto tra le principali realtà del centro nord“. Si apre così il comunicato a firma dei sindacati CGIl, CISL e UIL di Torino e Canavese che hanno deciso di scendere in strada, venerdì 13 dicembre, con una fiaccolata di mobilitazione per sottolineare il difficile momento che il nostro territorio sta attraversando a causa delle numerose chiusure di aziende e la conseguente perdita di posti di lavoro. Il corteo si ritroverà alle ore 20 in piazza Arbarello, a Torino, per poi raggiungerà piazza Castello.
“Non possiamo permetterci di subire il declino – si legge ancora nella nota dei confederali – è necessario un piano di rilancio per l’intera area metropolitana, in grado di dare prospettive, valorizzando sia le tradizionali competenze esistenti, sia i nuovi settori produttivi e occupazionali”. In sostanza i rappresentanti dei lavoratori chiedono più investimenti pubblici e privati a supporto di un’idea di sviluppo sostenibile del territorio.
Come ci è stato comunicato, a ritrovarsi in piazza ci saranno anche diversi lavoratori dello stabilimento tipografico della ex Canale di Borgaro, ora Elcograf, da quasi un anno in cassa integrazione per via di una profonda crisi del settore. E non mancheranno le maestranze di Mercatone Uno, che negli anni scorsi ha visto chiudere anche il punto vendita di Mappano.