MONDO ANIMALE – Le spighe di graminacee


Rubrica domenicale dedicata ai nostri amici cani e gatti. A curarla e a dare consigli utili una dottoressa veterinaria che opera nel settore.

di Arianna Cannella

Le spighe delle diverse piante di graminacee durante il periodo estivo costituiscono un grave problema per gli animali da compagnia, soprattutto i cani. La loro conformazione permette di penetrare nell’organismo e proseguire all’interno di esso causando infezione, tragitti fistolosi e nei casi più gravi perforazione d’organo.  Le vie di ingresso possono essere gli orifizi naturali quali narici, bocca, orecchie, ma possono penetrare anche attraverso la cute integra. Quando la spiga penetra nell’ apparato respiratorio dopo un periodo di tempo variabile, di solito breve, il cane incomincia a presentare tosse o starnuti che sono gli elementi che ci possono fare sospettare l’ingresso del corpo estraneo. Quando la spiga penetra attraverso la cute si ha gonfiore e dolorabilità della parte, con spesso la presenza di lesioni superficiali dalle quali talvolta fuoriescono sangue misto a materiale purulento.

Quando il sospetto dell’ingresso del corpo estraneo vegetale si concentra sull’apparato respiratorio si effettua una broncoscopia o una rinoscopia che spesso permette di risolvere definitivamente il problema, con il ritrovamento e l’estrazione della spiga. Se la via di accesso è l’orecchio l’asportazione della graminacea avviene tramite otoscopia. Quando l’ingresso avviene attraverso la cute la spiga crea dei tragitti fistolosi la cui unica soluzione diventa l’intervento chirurgico, atto al ritrovamento e all’asportazione della spiga e alla cura della fistola da esso creata.


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Giovanni D'Amelio