LA RIFLESSIONE – Croce Verde Borgaro/Caselle e il ricordo del milite Mauro Rubat Ciagnus


1Come già scritto, quest’anno la Croce Verde locale compie 40 anni di attività. A partire da questo mese, e per i successivi fino ad ottobre, data dei festeggiamenti ufficiali dell’anniversario, il nostro giornale pubblicherà un intervento di Mauro Giordano, uno dei padri fondatori della sezione, che parlerà di alcuni volontarii che non ci sono più.

di Mauro Giordano

Si sente a volte qualche dotto oratore recitare più o meno così: meglio vivere di ricordi o di rimpianti?.beh, ognuno di noi potrà darsi la propria riposta. Noi della Croce Verde in questo anno  anniversario del quarantesimo di fondazione ,vogliamo ricordare, solo ricordare. Così abbiamo deciso di far riaffiorare alla nostra mente ,aneddoti, fatti, fatterelli che abbiamo vissuto nelle nostre lunghe notti di guardia. Ma queste vicende le vogliamo esclusivamente legare agli amici militi che sono andati avanti. Ci piace usare questo modo di dire tipico degli alpini, perché con loro abbiamo molte affinità. Proprio come l’amico Mauro Rubat Ciagnus, che è andato avanti e fu uno dei padri fondatori della Sezione di Borgaro. Mauro era una montagna di muscoli alta un metro e novanta centimetri. Il perenne sorriso sulle labbra. Tre ideali: la famiglia, il lavoro, e donare un po’ del suo tempo agli altri. Così presentò a me la propria vocazione, quando  gli chiesi perché hai scelto la Croce Verde? Mauro, artigiano idraulico, dotato di intelligenza superiore, era stato inserito fin dal suo ingresso in Croce Verde, nella prima squadra. E con la prima squadra sarebbe anche terminato il suo cammino con noi. Il male del secolo lo travolse alla giovane età di trentotto anni. Di lui potremmo scrivere un libro, ci limitiamo a ricordare uno degli episodi più nobili del suo trascorso in Croce Verde.

Mauro Rubat Ciagnus

Mauro Rubat Ciagnus

Era una bella serata del mese di maggio, la luna splendeva come mai sul cielo terso di Borgaro e disegnava ombre veloci dei pochi passanti che transitavano su piazza Europa, allora sede della Sezione. Dalla centrale di Torino, ci veniva chiesta la disponibilità di effettuare un servizio urgente a lungo chilometraggio. Servizi questi rarissimi per tipologia. Si trattava di recarsi all’ospedale Regina Margherita per prelevare e trasferire all’ospedale Gaslini di Genova ,un bimbo di cinque anni che era stato intossicato da prodotti alimentari. All’epoca non esistevano cellulari, navigatori, e ancora lontano era il servizio del 118 e manco a parlare dell’eliambulanza. Il bambino doveva giungere al nuovo ospedale in tempo massimo di tre ore. Mauro Rubat non esitò, e con la forza della volontà che a volte sfiora l’incoscienza disse “io ce la faccio“. Mauro di tasca propria anticipò cinquanta mila lire del vecchio conio per il pieno di benzina, andò al Regina Margherita, caricò il bambino, entrambi i genitori e via veloci sull’autostrada. I bulbi blu lampeggianti dell’ambulanza fendevano il buio della notte  e a Genova Ovest si incrociarono con quelli dei vigili urbani motociclisti addetti a scortare il mezzo fino al Gaslini. Erano trascorse due ore e trentacinque minuti. I medici del Gaslini presero in carico quel bambolotto sofferente ed insieme a mamma e papà corsero in rianimazione.

Intanto si erano fatte le due e Mauro non se la sentiva di rientrare a Torino così… senza sapere nulla di quel bimbetto. Rientrò in reparto, parlò  con i genitori ed insieme attesero le notizie dai medici. Verso le quattro un camice bianco si affacciò sorridente e diede loro la più bella notizia: il bimbo aveva reagito ai farmaci ed i valori dei globuli bianchi erano già passati a livelli più che congrui. La mamma scoppiò in un pianto liberatorio e abbracciò il marito. Mauro respirò a lungo trattenendo le lacrime. Alle sette del mattino con il sole ormai alto in cielo, Mauro rientrava a Borgaro. Il milite sentì ancora la mamma di quel bambino che pochi giorni dopo, dimesso dall’ospedale, rientrò a Torino per riprendere la quotidiana vita. Un miracolo dove la Croce Verde e Mauro ne furono testimoni. Chi scrive, allora responsabile della sezione, voleva rimborsare al milite le cinquanta mila lire da lui anticipate per la benzina, ma Mauro non li accettò mai. Morì con questo credito della Croce Verde. Chissà se è meglio vivere di ricordi o di rimpianti?.


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Giovanni D'Amelio