BORGARO – Da mesi si è persa ogni traccia di quei cittadini che circa un anno fa avevano dato vita al gruppo per scongiurare la costruzione dell’impianto a biomasse in strada Mappano. Ricci: “Continueremo a vigilare”.
di G. D’Amelio
In questi giorni in città si è molto parlato della nascita del comitato spontaneo per la valorizzazione del parco Don Banche, ma a molti è venuto in mente anche l’altro comitato, nato lo scorso autunno con lo scopo di bloccare la realizzazione di una centrale a biomasse ligneo cellulosica sul territorio borgarese, domandandosi che fine avesse fatto. Dibattiti pubblici, raccolte firme, proteste in Consiglio Comunale è stata, infatti, l’azione organizzata nel tempo dal comitato, che, affiancato dalle sezioni del PD e di SEL locali, nonché dall’attuale amministrazione comunale, ha sollevato non pochi allarmismi tra la popolazione per incombenti rischi, secondo loro, alla salute degli abitanti.
Poi, all’inizio della primavera di quest’anno, sono partiti i lavori veri e propri di costruzione del manufatto da parte dell’azienda Cogenpower e paradossalmente l’operato del comitato è andato man mano ad affievolirsi, fino a non far più sapere nulla di se.
Abbiamo cercato di parlare con alcuni attivisti storici del gruppo, i quali però o non hanno risposto o hanno fatto sapere che da mesi non partecipano più al comitato per impegni personali.
Chi parla, invece, è Marco Ricci, segretario cittadino del circolo del PD. “Senza ombra di dubbio il comitato sta vivendo un periodo di stanca e si sta riflettendo sul da farsi. Come Partito Democratico ci siamo molto spesi nella battaglia, ma abbiamo ottenuto poco. I lavori della centrale sono iniziati e i margini d’intervento si sono ridotti. Ma posso assicurare – conclude – che il nostro impegno a vigilare non si è esaurito e staremo molto attenti a monitorare la situazione e a segnalare eventuali criticità che potrebbero nascere dal cantiere”.
Chissà se sarà così, ma le parole di Ricci suonano come un epitaffio per il comitato No Centrale.