Palazzine occupate ex Moi: i rappresentanti dei profughi aprono ad un possibile censimento


TORINO – Si è svolto nella mattinata di ieri un incontro in Comune per discutere sulla situazione delle arcate di via Giordano Bruno. Presenti al tavolo anche una delegazione di migranti, la Sindaca Appendino e il Presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca.

di G. D’Amelio

2Non c’è ancora il si definitivo degli occupanti, ma a breve potrebbe diventare concreta la possibilità di effettuare in maniera pacifica il tanto invocato censimento dei richiedenti asilo che da tempo, parecchi anche da anni, vivono in alcune palazzine dell’ex Moi e Villaggio Olimpico di Torino. Una possibilità che a grandi linee è stata definita nell’incontro che si è svolto ieri a Palazzo Civico tra i vertici dell’amministrazione cittadina, associazioni e rappresentanti dei migranti, per cercare una collaborazione in grado di risolvere la questione.

In pratica, nei prossimi giorni gli uffici comunali predisporranno una bozza di scheda censuaria, che in seguito sarà inviata alle associazione e ai  rappresentanti dei profughi per essere condivisa con gli abitanti delle quattro palazzine  occupate. A quel punto, una nuova riunione tra le parti potrebbe definire le modalità di svolgimento del censimento. Si potrebbe così passare alla fase due dell’operazione, ovvero lo svuotamento degli stabili, ma prima bisogna trovare una sistemazione per le oltre mille persone (ieri si è parlato di 1.200) che attualmente sostano nell’ex Moi.

Alla riunione di ieri, per le istituzioni comunali, oltre alla sindaca Chiara Appendino, il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci e l’assessore al Welfare Sonia Schellino, era presente anche il Presidente della Circoscrizione 8, Davide Ricca, visto che le palazzine si trovano proprio sul territorio di questo ente di prossimità. “Una volta liberata la struttura, si spera nel più breve tempo possibile – ha spiegato Ricca – si potrà parlare di progetti di recupero dello spazio. Se non si concretizzerà la realizzazione del polo biomedicale progettato dal Politecnico e dell’Università di Torino sarà necessario mettere in campo nuove idee e alla Circoscrizione non dispiace quella riguardante la destinazione dell’area a uso mercatale e commerciale“.


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Giovanni D'Amelio